INFO

 

(italian below)

 

Gabriella Maiorino, choreography, direction

Giovanni Cavalcoli, advising, music, technique

Martina La Ragione,  Matilde Bignamini, Francesca Mazzoni and Gabriella Maiorino, dance

 

UOVO is supported by: 

e-production/ Fanny & Alexander,  RavennaTeatro, compagnia Laminarie Bologna, CSC- Centro per la Scena Contemporanea – Garage Nardini, Bassano del Grappa, Aldes/ SPAM!

Preview/Premiere  end 2019/beginning 2020

 

UOVO was generated by the artistic collaboration between Gabriella Maiorino and Giovanni Cavalcoli. Initially the research nucleus focused on the question of ritual both as an individual and collective trance and on the analysis of the repetition in the movement and the mathematical principles/patterns inscribed in it. In the development of the work during the rehearsals, however, the research around the image of the “feminine” has been imposed on our attention, and a reflection that leads to explore the issue of freedom of expression and feminine affirmation, trying to overcome any limit or sense of social and artistic censorship.

In this process the l’UOVO- the egg- has become not only the symbol of creative power or the generation of a world in itself, but also the symbol of destructive power, chaos and its infinite potential, which well represents the many fragmented planes and interconnectedness of contemporary sensibility. The possibility of moving freely from one extreme to another, from creation to destruction, and the identification of the physical and performative languages ​​that made this shift possible, has been one of the keys of our research up to now.

With UOVO we don’ t try to provide an image of the feminine, but rather, we create the space so that any image that has the consistency can emerge on the surface, as well as all those ideas, on the female identity, that can be perceived, sniffed, but without necessarily becoming manifest in an iconic density.

One of the areas we are touching is the “monstrousness” or “ugliness” as part of the freedom of being and act in the world, beyond the conventions within which the feminine is constantly constrained. This leads us to confront mythological and divine figures related to pre-Christian archaic European culture, where shamanic and ritualistic “tribal” practices were an integral part of society as a deep connection with natural forces and their mysteries. Everything seen and reshuffled through the filters of our looks, imbued with pop culture, feminist, anarchist and contemporary.


 

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Gabriella Maiorino, coreografia, regia, scene

Giovanni Cavalcoli, advising, musiche originali, scene e tecnica

Martina La Ragione,  Matilde Bignamini, Francesca Mazzoni e Gabriella Maiorino, danza/costumi

 

UOVO ha il supporto di:
e-production/ Fanny & Alexander, RavennaTeatro, compagnia Laminarie Bologna, CSC- Centro per la Scena Contemporanea – Garage Nardini, Bassano del Grappa, Aldes/ SPAM!

 

Anteprima/Premiere fine 2019_2020

 

 

Il progetto UOVO nasce dalla collaborazione artistica tra Gabriella Maiorino e Giovanni Cavalcoli. Inizialmente il nucleo di ricerca era incentrato sulla questione del rituale come trance individuale e collettiva e sull’ analisi della ripetizione del movimento e dei principi matematici sottesi ad essa.

Nello sviluppo del lavoro durante le prove si e’ pero’ imposta alla nostra attenzione la ricerca sull’ immagine del femminile, e una riflessione che porti ad esplorare la questione della liberta’ di espressione e affermazione femminili, cercando il superamento di qualsiasi limite o senso di censura sociale ed artistico.

In questo processo l’uovo e’ diventato non solo il simbolo del potere creativo o della generazione di un mondo in se’ finito, ma anche il simbolo del potere distruttivo, del caos e della sua infinita ricchezza, che  rappresenta bene i molti piani frastagliati e interconnessi della sensibilità contemporanea. La possibilita’ di muoversi liberamente da un estremo all’ altro, dalla creazione alla distruzione, e l’individuazione dei linguaggi fisici e scenici che rendessero possibile questo slittamento, è stata fino ad ora una delle chiavi della nostra ricerca.

Con UOVO non cerchiamo di fornire un’ immagine del femminile, ma, piuttosto, cerchiamo di creare lo spazio affinche’ possa trovar luogo qualsiasi immagine che  abbia la consistenza per affiorare in superficie, cosi’ come tutte quelle idee, sull’identità femminile, che possono essere percepite, annusate, pur senza necessariamente palesarsi in una densità iconica.

Una delle aree che stiamo toccando e’ quella della mostruosita’ o della bruttezza come parte di questa liberta’ di essere e stare al mondo, al di la’ delle convenzioni dentro le quali il femminile e’ costantemente costretto. Questo ci conduce a confrontarci con figure mitologiche e del divino legate alla cultura arcaica europea precristiana, dove le pratiche “tribali” sciamaniche e ritualistiche erano parte integrante delle societa’ in quanto connessione profonda con le forze naturali e i loro misteri. Tutto cio’ visto e rimescolato attraverso i filtri dei nostri sguardi, intrisi di cultura pop, femminista, anarchica e contemporanea.